Teatro Nuovo
29 GIUGNO 2023 ORE 20.00
VICO SIRENE
DURATA 90 MINUTI
PRIMA ASSOLUTA
AUTORE E REGISTA FORTUNATO CALVINO
ATTORI PROTAGONISTI LUIGI ESPOSITO, ROSARIO MORRA (IN ARTE GIGI&ROSS)
E CON CIRO ESPOSITO, MARCO PALMIERI, LUIGI CREDENDINO, DARIO DI LUCCIO
ASSITENTE ALLA REGIA PINA STRAZZULLO
PRODUZIONE ASS. IMMAGINANDO PRODUZIONI
SCENE CLELIO ALFINITO
COSTUMI FRANCESCA ROMANA SCUDIERO
MUSICHE PAOLO COLETTA
DIRETTORE DI PRODUZIONE LUIGI SPERINDEO
ORGANIZZAZIONE ROSARIO IMPARATO
Vico Sirene”, parla dei “femminèlli” napoletani, ispiratrice di questo mio testo è stata la Tarantina(88anni), figura straordinaria e memoria storica dei quartieri spagnoli dove tutt’oggi vive. Non è un caso che ho scelto questo titolo: “Vico” intenso come groviglio di vicoletti e stradine del centro storico e in particolar modo dei quartieri spagnoli ma anche groviglio di vite diverse, vissuta da un’umanità complessa e variegata. Anime di questo paradiso-inferno che è Napoli.
E “Sirene”, fa riferimento al mito della Sirena Partenope che con la sua ambiguità da sempre ammalia, accoglie il nuovo e il diverso. “Vico Sirene” è un viaggio nelle profondità dell’anima, di una realtà che pulsa da secoli nelle vene di questa città straordinaria madre, magnifica incantratrice, e a volte perfida matrigna. Una città con una popolazione straordinariamente variegata e che riesce a convivere con lo straniero da sempre, fino a farlo diventare lentamente un napoletano d’adozione. Il mondo dei “femminièlli” con i loro riti (dalla figliata, al matrimonio dei femminièlli), resta e rimarrà una realtà storica radicata nel tessuto sociale di questa città. Ho cercato così di portare in scena la “vita” di un vicolo molto particolare. E come un pittore con la sua tela, ho dato colore ai personaggi, con le loro storie di prostituzione e di amori andati, di un’esistenza difficile.
La tombola, filo rosso di tutto il testo, unisce sia le donne di Napoli che i “femminièlli” da Natale ad agosto; novanta numeri che estratti dal “Panàro” diventano occasione di divertimento e di scherno, di feroci battute che ogni sera come un antico rito si ripete in un basso.
8 LUGLIO 2023 ORE 19.00
9 LUGLIO 2023 ORE 21.00
CON MADDALENA CRIPPA E MAXIMILIAN NISI
DI ALBERTO BASSETTI
LIBERAMENTE TRATTO DAL LIBRO LA COTOGNA DI ISTANBUL DI PAOLO RUMIZ EDITO DA FELTRINELLI
CON MARIO INCUDINE E ADRIANO GIRALDI
REGIA ALESSIO PIZZECH
SCENE E COSTUMI ANDREA STANISCI
MUSICHE MARIO INCUDINE
LUCI EVA BRUNO
ASSISTENTE ALLA REGIA TOMMASO GARRÈ
Un sogno a Istanbul racconta di Max e Maša, e del loro amore. Maximilian von Altenberg, ingegnere austriaco, viene mandato a Sarajevo per un sopralluogo nell’inverno del ’97. Un amico gli presenta la misteriosa Maša Dizdarevi?, “occhio tartaro e femori lunghi”, austera e selvaggia, splendida e inaccessibile, vedova e divorziata, due figlie che vivono lontane da lei. Scatta qualcosa. Un’attrazione potente che però non ha il tempo di concretizzarsi. Max torna in patria e, per quanto faccia, prima di ritrovarla passano tre anni. Sono i tre anni fatidici di cui parlava La gialla cotogna di Istanbul, la canzone d’amore che Maša gli ha cantato. Maša ora è malata, ma l’amore finalmente si accende. Da lì in poi si leva un vento che muove le anime e i sensi, che strappa lacrime e sogni. Da lì in poi comincia un’avventura che porta Max nei luoghi magici di Maša, in un viaggio che è rito, scoperta e resurrezione.Dal best seller di Paolo Rumiz “La cotogna di Istanbul”, Alberto Bassetti trae un testo teatrale di grande forza e suggestione, “avvolgente come una storia narrata intorno al fuoco”.
TEATRO NUOVO
27 GIUGNO 2023 ORE 20.00
FRAGILI FILM / SOLO AGLI SPECCHI
DURATA 50 MINUTI
PRIMA ASSOLUTA
COMPAGNIA KÖRPER / MARIANNA TROISE
COREOGRAFIA E REGIA MARIANNA TROISE
DANZATRICE LUDOVICA ZOINA
PROGETTO A CURA DI MARINELLA GUATTERINI
CASTING IN VIA DI DEFINIZIONE
PRODUZIONE KÖRPER IN COPRODUZIONE CON IL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL
PROGETTO RIC.CI
PARTNERS: AMAT (ASSOCIAZIONE MARCHIGIANA ATTIVITÀ TEATRALI) – TORINODANZA FESTIVAL / TEATRO STABILE DI TORINO – TEATRO NAZIONALE – FONDAZIONE FABBRICA EUROPA PER LE ARTI CONTEMPORANEE – TEATRO PUBBLICO PUGLIESE – CONSORZIO REGIONALE PER LE ARTI E LA CULTURA – FONDAZIONE RAVENNA MANIFESTAZIONI (RAVENNA FESTIVAL) – FONDAZIONE TOSCANA SPETTACOLO – FONDAZIONE COMUNALE DI FERRARA
ENTE COLLABORATORE FONDAZIONE MILANO/ CIVICA SCUOLA DI TEATRO “PAOLO GRASSI”
È un lavoro che si sviluppa su due livelli, due zone di intervento e speculari. La poetessa Milli Graffi dice nelle sue note: “La parola è sempre una traccia, un sintomo, un segmento di perdute munificenze e completezze. Il coccio…il frammento scelto e focalizzato tra altri, contiene impliciti percorsi interni, volute e rotondità, o spigolosità consone ad una struttura ormai sommersa, mancante; nella traccia è utilizzabile sia il limite residuo di quella struttura, sia la libertà di capovolgere o modificare la funzione.
Non c’è grande differenza tra le tracce proprie, personali, i sedimenti inconsci e …quelle altrui, intelligibili, impenetrabili, fraintendibili”. La mia operazione è stata quella di saccheggiare le sue parole e unirle alle mie, svuotarle del loro primo significato e regalargliene un altro.
“Il deserto” della pagina bianca di Milli diventa il deserto del mio spazio vuoto; ma “andando a vedere”, i deserti vivono nei nostri segni, sottratti all’accesso di senso. Il gioco dello specchio continua, più intrigante che mai; oggi non è più solo il mio riflesso che vedo, ma le sue parole saccheggiate che mi ritornano (in)contro, cariche del mio gesto, aggredite dalla mia esuberanza.