Teatro Sannazaro
SPETTACOLI CAMPANIA TEATRO FESTIVAL 2024
6 OTTOBRE 2024
NINA ZARECNAJA
AUTORE MAURO SANTOPIETRO
CON DANIELA GIORDANO, LUIGI DIBERTI, LAURA MAZZI, SONIA BARBADORO
DRAMMATURGIA SONORA ROSA DELLA SALA
DISEGNO LUCI LUCA PASTORE
SCENOGRAFIA ANGELO BONANNI
COSTUMISTA AGOSTINA IMPERI
COSTUMI FENIX THEATRE
REGIA MAURO SANTOPIETRO
REGISTA ASSISTENTE FRANCESCO MACCARINELLI
PRODUZIONE ESECUTIVA COMPAGNIA ORSINI
Ripercorrendo la vicenda della trama del Gabbiano di Anton Cechov, ci si accorge quanto sia dilaniante, grottesca e attuale la trama del personaggio di Nina Zarecnaja: una giovane ragazza, figlia di un possidente terriero la cui proprietà si affaccia su un lago che all’estremità opposta confina con la casa della grande attrice Irina Nikolaevna; e che spende la sua intera vita per rincorrere il sogno di diventare attrice, per poi concludere rovinosamente la sua carriera in un piccolo teatro di provincia.
Nina rinuncia ad una gravidanza, ai propri legami familiari, ad un amore impossibile e ad uno possibile. Tutto sacrificato al grande sogno di calcare le importanti tavole di chissà quale palcoscenico. Scoprendo amaramente che la vita non sempre riserba un lieto fine, che l’essere apprezzati ed accettati dagli altri è l’unico modo per trovare la felicità, e come sia difficile per un artista comprendere ciò che il pubblico, o la realtà, vogliono per continuare ad essere ascoltati. Proprio il tema dell’incomunicabilità tra artista e pubblico è il motore portante dell’intera pièce. Strumentalizzando la trama del personaggio di Nina, si cerca di indagare cosa lega oggi l’arte al mondo reale, di cui gli spettatori sono giudici, ma anche fruitori.
11 DICEMBRE 2024
ELENA - LA PAZZA DI PIAZZA GIUDIA
CON PAOLA MINACCIONI
DRAMMATURGIA ELISABETTA FIORITO
REGIA GIANCARLO NICOLETTI
PRODUZIONE GOLDENART PRODUCTION, ALTRASCENA
Il 16 Ottobre 1943 le SS Naziste rastrellano il ghetto di Roma, deportando ad Auschwitz oltre 1000 ebrei della comunità romana. Fra questi c’è una donna, Elena Di Porto, che fino alla sera prima ha provato ad avvertire gli abitanti del ghetto del pericolo imminente. Nessuno, però, le ha dato retta, perché Elena è la “pazza” del quartiere ebraico, per l’appunto detta “la matta di Piazza Giudìa”. Paola Minaccioni presta corpo e voce alla figura di Elena Di Porto in un monologo scritto da Elisabetta Fiorito con la regia di Giancarlo Nicoletti e con le musiche dal vivo originali di Valerio Guaraldi. A ottant’anni da quella triste ricorrenza, lo spettacolo è un emozionante viaggio nell’Italia della Seconda guerra mondiale, delle leggi razziali, della paura ma anche della speranza e della solidarietà. Una straordinaria prova d’attore fra dramma e comicità di una della più apprezzate interpreti del panorama italiano. Elena Di Porto era un’abitante del ghetto di Roma dal carattere particolare: dichiarata pazza dal regime, non lo era affatto. Nata nel 1912 da un’umile famiglia ebraica, Elena era una donna dal carattere singolare e ribelle, profondamente anticonformista. Separata dal marito, indipendente, antifascista convinta e temeraria, poco disposta ad accettare passivamente ogni forma di sopruso, soprattutto nei confronti degli altri. Lo spettacolo, scritto dalla giornalista di Radio 24 Elisabetta Fiorito, trae spunto dal libro storico del ricercatore archivista Gaetano Petraglia, La Matta di Piazza Giudìa, edito dalla Giuntina, che, attraverso documenti d’archivio inediti e testimonianze orali, ricostruisce con precisione la vita di questa donna straordinaria. Tra musiche d’epoca e arie originali suonate dal vivo, il racconto scenico degli itinerari interiori di Elena passa attraverso la battaglia contro le angherie del regime, la persecuzione razziale, i reiterati ricoveri nell’Ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà, gli scontri con le squadracce fasciste, il confino in Basilicata, il ritorno a Roma, il vano tentativo di resistenza durante l’occupazione nazista della Capitale fino al rastrellamento del 16 ottobre 1943 e la deportazione ad Auschwitz. Il tutto in un crescendo di emozioni dove la protagonista racconta in un romanesco addolcito la sua vita e i suoi scatti d’ira che la mettevano nei guai quando non ce la faceva più di subire le angherie e per dirla con le parole sue “je partiva er chicchero”. Teatro di narrazione, monologo d’autore, rievocazione storica e grande performance attoriale: questi gli ingredienti per raccontare una storia che merita di non essere dimenticata. Tenendo presente che il teatro, quello buono, si gioca sempre ed essenzialmente su due cose: un grande testo e un grande interprete al servizio di una bella storia da raccontare. Senza sofismi e senza paura di sporcarsi le mani. Ricordandosi della necessità, intesa come necessità – in un momento storico come quello attuale – di fare della memoria storica la bussola per le nostre scelte e la lente per capire la contemporaneità. Necessità, e urgenza, anche artistiche, perché Paola Minaccioni vuole essere Elena Di Porto e ha profondamente nelle vene tutta la veracità e la potenza per raccontare una femminilità decisa, forte, fuori dagli stilemi e provata dalle angherie del regime e del periodo storico. Non un reading e nemmeno un monologo classico, quindi: ma uno spettacolo evocativo, e soprattutto emozionante. Con la volontà di raccontare un mondo, un’epoca, una figura di donna e, con esse, tutta una società.
STAGIONE TEATRALE 2024/25
DAL 10 AL 27 OTTOBRE 2024
Carlo Buccirosso in L’erba del vicino è sempre più verde!
Scritto e diretto da Carlo Buccirosso
Con (in ordine di apparizione) Fabrizio Miano, Donatella de Felice, Peppe Miale, Elvira Zingone, Maria Bolignano, Fiorella Zullo
Scene Gilda Cerullo e Renato Lori
Costumi Zaira de Vincentiis
Disegno luci Luigi Della Monica
Musiche Cosimo Lombardi
Aiuto regia Fabrizio Miano
Produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, AG Spettacoli
Durata: 2 ore 30 minuti
Un irreprensibile funzionario di banca, da tempo in crisi matrimoniale, vive un momento di profonda insoddisfazione. In continua spasmodica ricerca di libertà e di nuove esperienze di vita, si ritroverà presto soggiogato dalla sindrome dell’erba del vicino. E se quel senso di attrazione verso colui che è diverso da te e che riesce in tutto più di te si trasformasse in un’irrefrenabile follia omicida? Uno spettacolo travolgente, carico di mistero e ironia, che ci terrà con il fiato sospeso!
1/2/3 NOVEMBRE 2024
VALENTINA STELLA
TEATRO SANNAZARO
PLATEA € 29.00 - PALCHI € 25.00
MARTEDI' 5 NOVEMBRE 2024
MARIO MAGLIONE
TEATRO SANNAZARO
€ 12.00
MERCOLEDI' 6 NOVEMBRE 2024
LALLA ESPOSITO
TEATRO SANNAZARO
POLTRONA PALCHI € 12.00
DALL' 8 AL 10 NOVEMBRE 2024
Appuntamento a Londra
Di Mario Vargas Llosa
Regia Carlo Sciaccaluga
Con Lucia Lavia e Luigi Tabita
Scene e costumi Anna Varaldo
Musiche originali Nogravity4monks
Londra. La camera di un albergo. Un uomo d’affari riceve la visita di una donna, che dice di essere la sorella di un suo vecchio amico. Dall’oscurità del passato iniziano a riemergere storie antiche, pulsioni represse, sentimenti sepolti. L’identità della donna si fa sempre più sfumata. Il premio Nobel Mario Vargas Llosa affronta uno dei temi che più gli stanno a cuore: la creazione della verità. La verità non è, si crea, esiste solo nella relazione tra un soggetto e l’altro, è, per citare Nietzsche, “un esercito mobile di metafore”. Chispas e Raquel, i due protagonisti, si scoprono a vicenda, si determinano a vicenda, donano a sé e all’altro sempre nuove identità.
Chi è davvero Raquel? Cosa è accaduto anni prima tra Chispas e il suo migliore amico? In Appuntamento a Londra incontriamo la metafisica dell’amore. Ogni amore è, in fondo, una narrazione condivisa: se le storie che ci raccontiamo non coincidono tra loro, però, ecco scaturire la sorgente della guerra. Ma Chispas e Raquel, attraversando conflitti anche violenti e rivelazioni sconvolgenti, sapranno mettere al di sopra di tutto la volontà di conoscersi. Sullo sfondo, una domanda eterna: siamo chi diciamo di essere, o è solo l’altro, testimoniandoci, a poterci dare un’identità? La verità, probabilmente, anche qui sta nel mezzo. In una relazione. In un amore.
MARTEDI' 12 NOVEMBRE 2024
RAFFAELLO CONVERSO
TEATRO SANNAZARO
POLTRONA PALCHI € 12.00
MARTEDI' 26 NOVEMBRE 2024
JAMES SENESE
TEATRO SANNAZARO
POLTRONA € 22.00 - PALCHI € 17.00
DAL 15 NOVEMBRE AL 1 DICEMBRE 2024
Biagio Izzo in L’Arte della truffa
Di Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli
Regia Augusto Fornari
Con Carla Ferraro, Roberto Giordano, Ciro Pauciullo, Arduino Speranza, Adele Vitale
La vita di Gianmario e della moglie Stefania viene sconvolta dall’arrivo del fratello di lei, Francesco, che la coppia è costretta a prendere in casa per fargli ottenere gli arresti domiciliari. Gianmario, integerrimo uomo d’affari, è preoccupato che la presenza del cognato, noto truffatore, possa nuocere ai rapporti che lui intrattiene con alti prelati del Vaticano, per i quali lavora. Ma un imprevisto rovescio finanziario porta Gianmario ad aver bisogno delle ‘arti’ del cognato, accettando in qualche misura le sue “regole”, da sempre criticate, ma ora indispensabili per salvare la sua reputazione di grande uomo d’affari. Il nuovo spettacolo di Biagio Izzo è una commedia brillante, che tra momenti paradossali, comici ed emozionanti ci farà assistere alla consumazione di una truffa …a fin di bene, che porterà Gianmario a riconsiderare il rapporto con il cognato.
MARTEDI' 3 DICEMBRE 2024
ROMAN NOISBAUM & NCDC
TEATRO SANNAZARO
POLTRONA PALCHI € 12.00
DAL 6 AL 15 DICEMBRE 2024
Mettici la mano
Di Maurizio De Giovanni
Regia Alessandro D’Alatri
Con Antonio Milo, Adriano Falivene, Elisabetta Mirra
Musiche Originali Marco Zurzolo
Scene Toni Di Pace
Costumi Alessandra Torella
Disegno Luci Davide Sondelli
Produzione Diana Or.I.S.
MAURIZIO DE GIOVANNI
Primavera del 1943, Napoli
Una tarda mattinata di sole viene squarciata dalle sirene: arrivano gli aerei alleati e il pericolo di un nuovo e devastante bombardamento. La scena è uno scantinato che fa da rifugio improvvisato. In un angolo del locale una Statua della Madonna Immacolata, miracolosamente scampata alla distruzione di una chiesa. È qui che si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessità di riparo: Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, e il Brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha appena sgozzato nel sonno il Marchese di Roccafusca, di cui la ragazza era la cameriera. Mentre fuori la porta le voci della gente si trasformano in un pauroso silenzio e poi nel progressivo avvicinarsi del fragore delle bombe, il dialogo tra i tre occupanti del rifugio si fa sempre più profondo e serrato, con una serie di riflessioni sulla vita, la morte, la giustizia, la fede, ma anche la fame e l’arroganza del potere. Mentre apprendiamo cosa sia realmente accaduto nel palazzo di Roccafusca e perché, Bambinella si trasformerà in un avvocato difensore e Maione nell’accusa di un processo che vedrà nella statua di gesso un giudice silenzioso ma accorato.
DAL 20 DICEMBRE 2024 AL 12 GENNAIO 2025
CAFÈ CHANTANT RIBELLE Di e con Lara Sansone
Con Lucio Pierri, Massimo Peluso, Mario Aterrano, Toni Guido, Mario Andrisani, Antonio Marino e con il balletto e l’orchestra del Cafè Chantant
Scene Francesca Mercurio, Michele Gigi
Musiche e direzione d’orchestra Ettore Gatta
Costumi Romeo Gigli, Mariano Ranno
Coreografie Alessandro Di Napoli
Disegno luci Luigi Della Monica
Trucco e parrucco Ciro Florio
Organizzazione Salvatore Vanorio
Accessori Carmine Russo
Produzione Tradizione E Turismo – Centro Di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro
IL CAFÈ CHANTANT, UN TITOLO ANTICO PER UNO SPETTACOLO MODERNO
Il nostro spettacolo nasce sul modello dello storico Cafè Chantant di inizio secolo e ne riprende l’anima, oggi diremmo il format. Un tempo, in locali allestiti con tavolini, si vivevano serate all’insegna della leggerezza, della satira politica, della musica, della bellezza, del fascino, dell’ostentazione e dell’ironia. Questi spettacoli memorabili hanno lasciato un’eco che resiste nei ricordi di molti e che rimanda a celebri numeri indelebili nella memoria degli amanti del genere. Ma erano per l’epoca momenti artistici moderni, specchio dei tempi correnti, che parlavano al pubblico di allora. Di quella idea di modernità abbiamo fatto tesoro, declinando in chiave arbitraria e totalmente contemporanea il nostro progetto. Nel nostro spettacolo non troverete filologia, nostalgia o rimandi ai fasti antichi ma attualità, satira, divertimento, leggerezza, bellezza e musica. I brani più amati e ballati di sempre, senza un filo conduttore unico o forse con l’unico scopo di mettere un cast di professionisti al servizio del pubblico. Un titolo antico per uno spettacolo modernissimo e contemporaneo che si arricchisce anno dopo anno di numeri diversi e spettacolari adatti ad un pubblico internazionale. Benvenuti, willkommen, bienvenue, welcome al nostro Cafè Chantant!
DAL 17 AL 26 GENNAIO 2025
Enzo Decaro in L’avaro Immaginario
Di Enzo Decaro
Con Nunzia Schiano
e con La Compagnia Luigi De Filippo (In O.A.) Luigi Bignone, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Massimo Pagano, Fabiana Russo, Ingrid Sansone
Regia Enzo Decaro
Musiche Nino Rota (Da “Le Molière Immaginarie”)
Musiche di scena ispirate a Villanelle e canzoni popolari del 600’napoletano
Sette quadri, un prologo e un epilogo. È un viaggio nel teatro, quello di Molière in primo luogo, ma non soltanto… È anche un viaggio nel tempo quello del Seicento, un secolo pieno di guerre, epidemie, grandi tragedie ma anche di profonde intuizioni e illuminazioni che non riguardano solo “quel tempo. Ed è anche il viaggio, reale e immaginario, di Oreste Bruno e la sua Compagnia di famiglia, quella dei Fratelli dè Bruno da Nola, (discendenti del grande filosofo Giordano Bruno), una vera “carretta dei comici” viaggiante, tanto cara sia a Peppino che a Luigi De Filippo. È il viaggio verso Parigi, verso il teatro, verso Molière ma anche una fuga dalla peste, da una terribile epidemia che ha costretto i Nostri a cimentarsi in un avventuroso viaggio verso un sogno, una speranza o solo la salvezza. Lungo il percorso, quando “la Compagnia” arriva nei pressi di un centro abitato, di un mercato o di un assembramento di persone, ecco che il “carretto viaggiante” diventa palcoscenico e “si fa il Teatro”. E col “teatro” si riesce anche a mangiare, quasi sempre. Infatti, grazie agli stratagemmi di tutti i componenti della famiglia teatrale si rimedia il pasto quotidiano o qualche misera offerta in monete o, più spesso, qualche pezzo di animale, già cucinato, offerto come compenso della esibizione sul palco-carretto, manco a dirlo, delle opere di Molière (L’Avaro e il Malato Immaginario sono “i cavalli di battaglia” di cui vengono proposti i momenti salienti, opportunamente adattati al luogo e agli astanti). Gli incontri durante il viaggio, sorprendenti ma non tutti piacevoli, l’avvicinamento anche fisico a Parigi, al teatro di Molière, la “corrispondenza” che il capocomico invia quotidianamente all’illustre “collega”, la forte connessione tra il mondo culturale e teatrale della Napoli di quel tempo con quella francese (con Pulcinella che diventa Scaramouche), di Molière ma forse ancor più di Corneille (che si celerebbe sotto mentite spoglie dietro alcune delle sue opere maggiori) la pesante eredità del pensiero di uno zio prete di Oreste Bruno, Filippo detto poi Giordano, scomparso da alcuni decenni ma di cui per fortuna non si ricorda più nessuno, e la morte in scena dello stesso Molière poco prima del loro arrivo a Parigi, renderanno davvero unico il viaggio di tutta la “Compagnia di famiglia” commedianti d’arte ma soprattutto persone “umane”, proprio come la grande commedia del teatro, dove “tutto è finto, ma niente è falso”.
DAL 31 GENNAIO AL 2 FEBBRAIO 2025
2084 – L’Anno in cui bruciammo Chrome
Uu progetto di Marcello Cotugno e Nadia Carlomagno
Regia, progettazione video e colonna sonora Marcello Cotugno
Con Francesco Cordella, Nadia Carlomagno, Graziano Purgante, Sveva De Marinis, Arianna Cremona, Onorina Della Rocca, Paolo De Vita
Voci fuoricampo Lino Musella, Valentina Acca
Luci Pasquale Mari
Costumi Irma Ciaramella
Scene Assunta La Corte
Aiuto regia e collaborazione alla drammaturgia Marta Finocchiaro, Arianna Cremona
Progettazione grafica e video Francesco Domenico D’auria Gennaro Monforte
Direttrice di scena Fiorentina Mercaldo
Assistenti scenografi Alessandro Fraia, Giorgia Lauro
Produzione Acts Theater
Lo spettacolo ha debuttato nell’ambito del Ctf2022
DAL 7 AL 9 FEBBRAIO 2025
Lina Sastri in Voce ‘e notte
Uno spettacolo di e con Lina Sastri
Produzione Tradizione e Turismo – Centro di produzione teatrale – Teatro Sannazaro, Ag Spettacoli
Questo spettacolo vuole essere la testimonianza di un lungo lavoro di ricerca musicale e teatrale realizzato in questi anni, dove parola, musica e danza di intrecciano in armonia. Un genere di teatro-canzone creato da Lina Sastri anni fa anche di titolo in titolo. Da “Lina rossa” a “Cuore mio”. Da “Corpo celeste” a “Mese mariano”. Da “Per la strada” a “Linapolina”. Da “Appunti di viaggio” a “Pensieri all’improvviso” … fino a “Eduardo mio”. Ha esplorato il mondo musicale drammaturgico e poetico napoletano, mescolandolo alla musica del mondo e muovendosi sul filo rosso del racconto personale, teatrale, classico e di innovazione, toccando anche classici come “Medea” riproposta in una sua chiave di lettura. O il racconto della “Casa di Ninetta” da cui è stato tratto il film omonimo, sempre con la musica compagna di viaggio.
DAL 14 AL 16 FEBBRAIO 2025
La ragione degli altri
Dalla vita, da una novella e dal dramma omonimo di Luigi Pirandello
Da Luigi Pirandello
Dramaturg Linda Dalisi
Regia Alfonso Postiglione
Con Ettore Nigro, Anna Bocchino, Viola Forestiero, Monica Palomby
Assistente alla regia Giovanni Sbarra
Ufficio stampa Anna Marchitelli
Produzione Piccola Città Teatro, Tradizione e Turismo – Centro di produzione teatrale – Teatro Sannazaro
Con il sostegno di Progetto Confini Aperti Ats Creare Campania, Casa Fellini centro di residenza per il cinema, il teatro e l’arte circense di Gambettola (FC)
Esattamente a 110 anni dalla prima rappresentazione presso il Teatro Manzoni di Milano -19 aprile 1915.
Il dramma | La novella | Il caso autobiografico
La ragione degli altri racconta la storia di Leonardo Arciani, scrittore e giornalista svogliato, sposato con la ricca Livia, in un matrimonio ormai privo di passione e senza figli. Leonardo riallaccia una breve relazione con Elena, sua vecchia fiamma in difficoltà economiche, e da questa relazione nasce una bambina. Quando Leonardo torna da Livia, lei accetta di riaccoglierlo a patto che lui porti con sé la figlia illegittima.
È questo il primo testo in tre atti, scritto nel 1895 da Pirandello, che, ispirato a una storia familiare personale fatta di infedeltà paterna e figli illegittimi, influenzò negativamente il suo rapporto col padre. Inizialmente l’autore affrontò questa vicenda in una delle sue novelle, solo successivamente la trasformò in dramma. Autobiografia, narrazione, dramma e inscenazione, dunque. Una stessa vicenda che attraversa più quadri. O lo stesso quadro, come fosse una mise en abyme rappresentativa.
Nelle trame si intrecciano più fili tematici, quello dell’ossessione, dell’essere e diventare madri, dell’imperfezione della coppia, dell’ambiguità e della contraddizione del femminile, al punto da tradurre, alla luce della contemporaneità, la vicenda della figlia contesa come una sorta di maternità surrogata ante litteram.
L’attività artistica di Luigi Pirandello fu un perenne laboratorio creativo dove la vita si trasformava in racconti, testi teatrali, rappresentazioni sceniche. Il celebre autore contribuì anche alla nascita e alla definizione della figura del regista e adottò scelte linguistiche innovative e sperimentali, diventando un modernista di rilievo nella letteratura e nel teatro della prima metà del Novecento.
DAL 21 AL 23 FEBBRAIO 2025
Cuore puro
Favola nera per camorra e pallone
Da un racconto di Roberto Saviano
Un progetto di Mario Gelardi
Testo di Mario Gelardi e Roberto Saviano
Regia di Mario Gelardi
Con Vito Amato, Emanuele Cangiano, Carlo Di Maro, Francesco Ferrante, Antonella Romano
Musiche originali Mokadelic
Scene Vincenzo Leone
Costumi Rachele Nuzzo
Disegno luci Alessandro Messina
Aiuto regia Mario Ascione
Produzione Sardegna Teatro – Teatro di Rilevante Interesse Culturale,
Fondazione Luzzati Teatro della Tosse e Teatro Sannazaro
Novità assoluta – Drammaturgia contemporanea
Cuore puro è uno degli ultimi romanzi di Roberto Saviano, riscrittura di uno dei suoi primi racconti. È la storia di tre ragazzini che vengono assoldati come vedette della camorra. Il loro compito è quello di giocare a calcetto in una piazza ed avvisare quando arriva la polizia o qualcuno sospetto. Saviano racconta l’adolescenza dei ragazzi, costantemente divisi tra la passione per il calcio e i soldi facili della delinquenza.
Cuore puro è una storia ambientata a Napoli, ma non necessariamente napoletana. Infatti rimanda ad echi di un cinema di Loach (Sweet Sixtenn, My name is Joe) conservando un naturalismo ed un rapporto con la realtà più vicino al grande cinema di impegno civile italiano.
É una storia di un talento e di come il talento non basta se nasci nel luogo sbagliato. É così che Tonino, un novello Mangiafuoco che vuole fare il procuratore sportivo, allontana i ragazzi dal volo delle loro aspirazioni, portandoli con i piedi per terra.
DAL 28 FEBBRAIO AL 16 MARZO 2025
La Festa di Montevergine
Tre atti con musiche di Raffaele Viviani
Regia Lara Sansone
Musiche elaborate da Paolo Rescigno Studio 52
Scene Retroscena Srl
Coreografie Alessandro Di Napoli
Costumi Luisa Gorgi Marchese
Trucco e parrucco Ciro Florio
Disegno luci Luigi Della Monica
Produzione Tradizione e Turismo – Centro di produzione teatrale – Teatro Sannazaro
La Festa di Montevergine, spettacolo corale, capace di fondere sacro e profano, risate e commozione come pochi testi, ritorna a distanza di dieci anni dalla nostra fortunatissima edizione. In origine pensai ad un allestimento diverso, particolare, che potesse riguardare e coinvolgere la struttura tutta in un percorso da vivere in modo totale… ed allora, pensando a nonna Luisa Conte di cui questa stagione ricorrono i 30 anni dalla scomparsa e i 100 dalla nascita, il Teatro Sannazaro diventerà ancora La Festa di Montevergine.
DAL 21 AL 23 MARZO 2025
FAMILY
A Modern Musical Comedy
Libretto, testi, musiche, regia Gipo Gurrado
Coreografie e movimenti scenici Maja Delak
Con Andrea Lietti, Giovanni Longhin, Ilaria Longo, Nicola Lorusso, Roberto Marinelli, Marco Rizzo, Elena Scalet, Paola Tintinelli
Scene e costumi Marina Conti
Responsabile tecnica Ornella Banfi
Audio Stefano Giungato Hindie Hub
Produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale
Con il contributo di NEXT-Laboratorio delle Idee
Family è il nuovo modern musical d’autore prodotto da Elsinor Centro di Produzione Teatrale con il contributo di NEXT-Laboratorio delle Idee, ideato, scritto e diretto da Gipo Gurrado, che aggiunge un tassello al suo personale attraversamento in parole e musica delle nevrosi e disfunzionalità del mondo di oggi.
DAL 28 AL 30 MARZO 2025
Il viaggio di Nabil
Poema epico contemporaneo
Di Daniele Virgillito
Adattamento teatrale Fabio Pisano
Regia Stefano Amatucci
Con Lorenzo Sarcinelli, Gianluca Pugliese, Vladimir Randazzo, Antonio Ciorfito
Musiche Vito Ranucci
“Il Viaggio di Nabil” di Daniele Virgilito, è stato un bestseller digitale, alla sua uscita ha superato nella classifica Amazon, in copie vendute, le opere di Omero, Dante ed altri poeti di fama mondiale.
Nabil, uno studente ventenne egiziano, intraprende un viaggio su un barcone clandestino diretto in Sicilia. Il giovane desidera ritrovare Yara la sua ragazza siriana, fuggita da Alessandria in Italia con la famiglia dopo che il fratello Tarek, in Siria, è stato arrestato per aver criticato sul suo blog Bashar-Al Assad. Sul barcone, Nabil incontra compagni di viaggio provenienti da varie parti dell’Africa e dell’Asia, ciascuno in cerca di salvezza e di un futuro migliore. Incontra Alif, un ragazzino senegalese di otto anni che indossa una maglia di Messi, regalatagli dal fratello; Semira, un’anziana eritrea che ha affrontato un estenuante viaggio nel deserto alla misericordia di pirati senza scrupoli; Bashir, un ragazzo pakistano il cui padre morì anni prima intrappolato nel fondo d i un barcone; Mingo, un angolese scampato ad un agguato. Nabil e i suoi compagni affrontano uno scafista senza scrupoli, “Il Biondo”. Nabil aiuta una donna a partorire, Lusamba, dopo che Amir, suo marito, viene ucciso dallo scafista. Nel lungo viaggio, Nabil penserà spesso di non farcela più ed arrendersi.
DAL 4 AL 13 APRILE 2025
Peppe Barra in C’era una volta un re
Favola in musica
Di Peppe Barra e Lamberto Lambertini
Regia Lamberto Lambertini
Con Peppe Barra
Lalla Esposito, Massimo Masiello
PEPPE BARRA COMPIE OTTANTA ANNI
Questo spettacolo immagina un potente e famoso capocomico che non vuole lasciare la corona né lo scettro per imporre ancora le sue fantasie e la sua voglia di giocare al teatro, a dispetto del tempo che passa. Come un bambino dispotico maltratta attori, tecnici e musici, obbligandoli a provare e riprovare, senza pause, senza discussioni, senza lamentele di sorta. I due compagni di scena di Peppe Barra – Lalla Esposito e Massimo Masiello – sono, rispettivamente, la Regina e l’Astrologo, che, con amore e cattiveria, consigliano al loro Sovrano di chiudere baracca e burattini, ché ormai si contano a centinaia gli anni in cui occupa il trono e il tempo, anche per una pur piccola dilazione, è finito. Il Re, sordo che non vuole sentire, cieco che non vuole vedere, pur lamentandosi dei suoi continui dolori e malanni, continua a tirar fuori dal cilindro frammenti di teatro, da provare, da discutere, da mettere in scena, prima che sia troppo tardi. Copioni, canovacci, duetti, monologhi dalla Commedia dell’Arte, alla Farsa, alla Commedia, alla Tragedia, sfiorando Moliere, Goldoni, Shakespeare, Pirandello, Eduardo, Petrolini e Rossini, Opera Buffa, Operetta. Una sorta di “Histoire du Théâtre”, un surreale giro-tondo di battute che, tradotte in lingua napoletana, si caricano di inaspettata e irresistibile comicità. Un modo come un altro per scongiurare la Morte, perché come si sa anche quella, sulle tavole del palcoscenico, è “per finta”. Le scene di Carlo De Marino raffigurano la stanzetta di un bambino, di un eterno bambino, ingigantita e resa magica dal sogno, nella quale, tra la luce e il buio, appaiono e scompaiono, crudele incubo pinocchiesco, giocattoli, figure, pupazzi, maschere, maghi, fate, fantasmi. I costumi di Annalisa Giacci ricordano quelli del teatro dei piccoli, o forse del melodramma dei poveri, come se venissero tirati fuori, sera dopo sera, dai bauli polverosi di quel teatro “all’italiana”, del quale ha scritto Sergio Tofano, quando bisognava scegliere, a seconda della piazza, del pubblico o del caso, uno tra i molti spettacoli in repertorio. Le musiche di Savio Riccardi, già autore, nel tempo, di spettacoli, concerti e dischi di Peppe Barra, poi esclusivamente dedicato alla realizzazione di colonne sonore per il cinema e per la televisione, evocheranno, con il clima, il ritmo, il colore del suono, questa profonda immersione onirica nel ventre del teatro, avvalendosi anche di moderni arrangiamenti delle arie e delle canzoni tra le più amate in gioventù. “Il re muore” di Ionesco, al quale è liberamente ispirato, si trasforma così in un’apoteosi del tea-tro di Peppe Barra. Un teatro dal cuore antico, comico e drammatico, folle e realistico, tradizionale e sperimentale, raffinato e volgare, dove scompare il già labile confine tra arte e vita. La regia di Lamberto Lambertini vuole mettere sotto la luce dei riflettori l’unicità di Peppe Barra che, come attore, come cantante, come figura intellettuale, resta il più irriducibile testimone della Tradizione e della Universalità della cultura partenopea.
DAL 2 AL 4 MAGGIO 2025
La denuncia
Scritto e diretto da Ivan Cotroneo
Con Marta Pizzigallo, Elisabetta Mirra
La denuncia è un atto unico teatrale.
La storia di una ragazza diciassettenne, e della sua professoressa di italiano. La storia di Alice e Clelia, che hanno trascorso un’ora insieme, in un’aula con la porta chiusa, nella scuola deserta. Nessuno sa cosa sia successo in quella ora. Secondo Alice, che racconta tutto alla dirigente scolastica, la professoressa ha cercato di sedurla, promettendole in cambio di aiutarla per l’esame di maturità imminente. Secondo la professoressa Clelia, è stata Alice a cercare di usarla per ottenere quello che le serve: il voto più alto all’esame per accedere alla prestigiosa università che vuole frequentare. E quando lei ha rifiutato, la ragazza ha deciso di vendicarsi. Nel corso del primo quadro, assistiamo alle dichiarazioni incrociate delle due, alle due differenti ricostruzioni della storia e di quell’ora fatale. Solo il secondo quadro, in cui assistiamo a quello che è realmente successo, svela la verità effettiva di questo gioco incrociato di seduzione e di manipolazione, con una rivelazione finale sorprendente. E nel terzo quadro l’epilogo, due anni più tardi, racconta davvero in questa storia di inganni e bugie in che misura sia intervenuto l’amore a sconvolgere gli equilibri e a portare nuove verità. La denuncia affronta i temi del consenso, del rispetto, della manipolazione, del ricatto emotivo che possono nascondersi dietro un rapporto tra docente e discente. Un rapporto in cui in qualche modo la seduzione entra fatalmente, a volte in maniera innocente, come arma e strumento maieutico, come persuasione intellettuale. Altre volte, invece, prende le forme di una violenza, diventa abuso di potere. Un testo teso, con un epilogo sorprendente. Una sfida dialettica e di visioni del mondo tra due donne in due età diverse della vita, che si rivelano, solo alla fine, più vicine di quanto si potrebbe immaginare. Tratta un tema attuale, e da questo per me ovviamente deriva l’urgenza della scrittura e della messa in scena, e contemporaneamente si rifà a classici del teatro contemporaneo, come The Children’s Hour, in cui la discriminazione per orientamento sessuale è presente in forme sottili e inaspettate. Il tono è quello teso di un mistero da ricostruire, ma nella storia un twist trasforma il mistero quasi processuale in una dichiarazione d’amore.
DAL 16 AL 18 MAGGIO 2025
Lino Musella In L’ammore nun’è ammore
30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti da Dario Jacobelli
Regia Lino Musella
Con Lino Musella
Lino Musella, abituato a muoversi tra cinema e teatro, è qui protagonista di un affascinante percorso poetico attraverso gli immortali versi di Shakespeare, qui “traditi” in napoletano dall’artista Dario Jacobelli. L’ammore nun’è ammore – nato a Le vie dei Festival, grazie ad un precedente studio realizzato alla Festa di Teatro Eco Logico di Stromboli – è un’originale ‘recita dei sentimenti’ tra emozioni, atmosfere magnetiche e intensi desideri. Musella racconta l’amore, la bellezza e la caducità della vita in una lingua coraggiosa, viscerale e seducente. Ad affiancarlo sulla scena, Marco Vidino – ai cordofoni e alle percussioni – con le sue musiche suggestive e avvolgenti che accompagnano gli spettatori in questo intimo viaggio.